miércoles, 13 de junio de 2007

Poema sinfónico para 100 Metrónomos

György Ligeti

lunes, 11 de junio de 2007

celant, sobre la Bienal de Venecia 2007. Imbalsamata, fredda, analitica, senza energia

Di tutt'altra idea Germano Celant, curatore del Guggenehim Museum di New York, che definisce la Biennale 2007 «imbalsamata, fredda, analitica, senza energia» e aggiunge che sono invece «vitali i padiglioni che rappresentano le culture emergenti: Russia e Cina». Secondo Celant tra le partecipazioni nazionali è interessante anche il padiglione argentino. Invece «la mostra internazionale al padiglione Italia - aggiunge - è imbalsamata, l'oggetto che ne viene fuori è come un sarcofago, dove il corpo dell'arte è fasciato, bloccato, avvolto in muri bianchi che sono le bende, un oggetto senza energia e svuotato di tutto. Una mostra asettica, fredda, senza passione. Con tre anni di lavoro alle spalle Storr avrebbe potuto tirare fuori qualcosa di più aggressivo, vitale, polemico». «Le mostre collaterali sono più interessanti: da una parte - spiega Celant - c'è il freddo dei Giardini e dell'Arsenale, dall'altra il momento caldo della città di Venezia e del lavoro veramente integrativo e nuovo svolto dagli artisti, nelle mostre di Joseph Kosuth, Bill Viola, la mostra al museo Fortuny ed Emilio Vedova nella Fortezza».

Abriendo la lata. El funcionamiento de la doble paradoja.

Según Agostino Bonalumi en un reportaje difundido en el "Corriere della sera", las latas de "Mierda de artista de Manzoni" no contienan la tan famosa mierda sino yeso.


"Bonalumi cuenta el fracaso que cosechó ese año una exposición en Milán de Manzoni, él y un tercer amigo, Enrico Castellani, los tres hartos del arte figurativo. Al acabar la exposición y tras intentar vender sin éxito a un coleccionista, Manzoni exclamó: «Estos imbéciles de burgueses milaneses sólo quieren mierda». Meses más tarde, Manzoni les llamó a su estudio y les mostró su última obra: una lata de conservas con un contenido neto de 30 gramos de sus heces y a la que puso la famosa etiqueta. "

Fuente: La voz de Galicia